Gimli, un fiuto imbattibile

Quando le speranze di ritrovare delle persone vive sotto le macerie si affievoliscono, entra in scena il pinscher Gimli, uno dei cani da ricerca di cadaveri REDOG. Il suo intervento risparmia ai familiari ore di attesa straziante. Siamo andati a vedere una delle sue esercitazioni con Tatiana Lentze, la sua conduttrice.

Reportage: Tanja Reusser nella rivista "Humanité" della Croce Rossa Svizzera, febbraio 2023
Fotografie: Remo Nägeli
 

Il pinscher nano Gimli adora il suo lavoro. Non a caso si chiama proprio come il celebre nano del Signore degli anelli, con il quale condivide anche il carattere caparbio e risoluto. Non appena ricevuto il segnale, si lancia tra le rovine nel centro di addestramento di REDOG, che riproduce uno scenario di catastrofe. Deve trovare un oggetto che emana uno specifico odore nascosto tra le macerie.

Subito si mette alla ricerca, destreggiandosi su lastre di cemento ed evitando blocchi appuntiti con grande leggiadria. Si fa strada in maniera decisa e annusa tutto ciò che lo circonda. Con la sua piccola taglia, Gimli è una minoranza tra i cani REDOG, che solitamente sono cani da pastore, da caccia o lavoro.

Tatiana Lentze, 52 anni, ha scoperto per caso questa razza canina. La donna ha uno studio veterinario a Berna che gestisce con una collega: «Dieci anni fa ho curato un pinscher molto trascurato che poi ho adottato. Purtroppo però è morto dopo un anno». Il suo carattere le è però rimasto talmente impresso che, dopo aver addestrato due border collie come cani da salvataggio, ha deciso di provare con un’altra razza.

«Gimli ha superato la prova di ammissione al primo tentativo quando aveva tre anni. Non è una cosa che succede così spesso». Inoltre il carattere di Gimli non smette davvero mai di stupirla: «Oltre a essere caparbio, deciso e resistente, è anche creativo e intelligente». C’è però da dire che è difficile addestrare un cane così indipendente.

Dopo una breve e attenta ricerca Gimli inizia ad abbaiare e non smette finché la padrona non arriva al suo fianco. Il cane ha trovato l’oggetto nascosto. Ma nonostante il risultato, Tatiana Lentze non è soddisfatta: «Vuole una ricompensa con il minimo sforzo possibile. Potrebbe mostrarmi con maggiore precisione da dove proviene l’odore che ha fiutato».

Per i parenti è estremamente importante sapere che destino è toccato ai loro cari.

Tatiana Lentze e Gimli cercano le persone decedute sotto le macerie

Importanti per le famiglie
REDOG dispone di tre cani molecolari addestrati a localizzare le vittime dopo una catastrofe, un’attività per la quale i cani della polizia non sono addestrati. Dopo un terremoto, una colata di detriti o un’esplosione, REDOG impiega subito i suoi cani per la ricerca dei dispersi. Le unità cinofile per la ricerca di cadaveri vengono invece attivate in un secondo momento per assicurarsi che non ci sia-no più vittime sotto le macerie prima dell’inizio dei lavori di sgombero.

«Chiaramente, se addestrati, i cani da ricerca potrebbero localizzare, oltre alle persone vive, anche quelle morte», spiega Tatiana Lentze. «Ma vogliamo che si concentrino sull’odore di chi è ancora in vita». I cadaveri emanano spesso un odore più forte, e i cani potrebbero iniziare a non riconoscere bene l’odore delle persone ancora in vita che quindi non verrebbero più segnalate. REDOG vuole evitare che ciò accada.

REDOG ha iniziato a formare i cani per la ricerca di cadaveri circa dieci anni fa, dopo la frana di Gondo nel Passo del Sempione. I cani da ricerca di REDOG non avevano localizzato nessuna persona ancora in vita, ma mentre perlustravano alcune zone avevano avuto un comportamento particolare. Undici persone sono state ritrovate morte, mentre due sono state date per disperse. «Ci è stato subito chiaro quanto sia importante per i familiari sapere almeno che destino è toccato ai loro cari».

Messo alla prova
Tatiana Lentze non dimenticherà mai l’intervento con Gimli dopo le catastrofiche inondazioni nella Renania Palatinato a luglio 2021. In questa occasione il pinscher ha avuto modo di dimostrare le sue capacità. La catastrofe ha causato 180 morti. Questa esperienza nella Valle dell’Ahr è stata segnante per Tatiana Lentze, che oltre a Gimli era accompagnata da altre due squadre REDOG. Da un edificio crollato proveniva un forte odore di decomposizione riconoscibile anche dal debole olfatto umano. ll team era sicuro che avrebbe trovato dei cadaveri.

«Tre cani molecolari hanno perlustrato l’area interessata senza dare il minimo segnale. Non capivamo cosa stesse succedendo e abbiamo iniziato a dubitare del loro fiuto. Ma per fortuna non si sbagliavano. La puzza proveniva infatti da cibo avariato in un frigorifero». L’olfatto dei cani, con i loro 125-300 milioni di cellule olfattive e il loro cervello basato sull’odorato, fa impallidire le capacità umane, che possono contare su soltanto 5 milioni di tali cellule.

 

Impegno dopo le alluvioni in Spagna
Tatiana Lentze e Gimli hanno fatto parte della squadra di cani da ricerca REDOG che ha cercato le vittime dell'alluvione nella regione di Valencia alla fine di novembre 2024. Mentre il lavoro di recupero era in pieno svolgimento tre settimane dopo il disastro, le squadre REDOG hanno cercato nei campi e sulle rive dei fiumi insieme alla squadra di cani da ricerca di Friburgo in Brisgovia. I cani da ricerca e salvataggio della REDOG hanno dato l'allarme in quattro località.

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